Cambiare punto di vista

Oggi voglio parlarvi del PUNTO DI VISTA.

E' chiaro che ognuno di noi guardi con i propri occhi e non attraverso quelli di qualcun altro.
Ma che cos'è il punto di vista?
Nella nostra società spesso sentiamo parlare di "osservazione oggettiva", di "valutazione oggettiva", di "criteri oggettivi"... La maggior parte di noi pensa di essere un buon osservatore, un osservatore "oggettivo" appunto. Ma la nostra osservazione non può che essere soggettiva e quando il nostro focus sono persone tutto ciò si complica. Il punto di vista è l'angolazione con cui guardiamo la realtà,  una realtà plasmata dal nostro vissuto, dalle nostre convinzioni, dalle nostre emozioni, dal nostro stato d'animo in quel preciso momento, etc.

Per questo motivo, quando ci viene chiesto di restituire un'osservazione, possiamo solo formulare ipotesi, perché dare giudizi sarebbe poco etico, ma soprattutto dobbiamo  provare a staccarci dal singolo episodio, guardare l'intera cornice o meglio le diverse cornici. E questo è proprio quello che ho voluto fare qualche giorno fa durante uno degli incontri (su un progetto di didattica inclusiva) con gli insegnanti di due classi cosiddette problematiche.
Ho chiesto loro di cambiare punto di vista, di allontanarsi dalle loro convinzioni e provare a guardare la stessa realtà ma con i miei occhi, occhi di un osservatore esterno che ben conosce il mondo della formazione ma  mal conosce quelle classi.
Sebbene per gli insegnanti sia difficile usare il punto di vista di qualcun altro, gli incontri stanno portando risultati positivi perché leggere le difficoltà in modo complesso prendendo in esame più cornici aiuta a capire meglio certe dinamiche e a trovare aspetti positivi.
 Sono sicura che con tanto impegno e una nuova prospettiva gli insegnanti riusciranno a cambiare queste situazioni problematiche.

Come scrive la Sclavi: “Quel che vedi dipende dal tuo punto di vista. Per riuscire a vedere il tuo punto di vista, devi cambiare punto di vista”

Benedetta